Conosciuta soprattutto per i suoi magnifici mosaici dichiarati Patrimonio dell’umanità UNESCO, Ravenna vanta un passato glorioso poiché è stata la culla di importanti civiltà che hanno lasciato preziose testimonianze. Cittadina della Romagna, Ravenna è uno scrigno di storia, cultura e arte e un territorio che ha ricoperto un ruolo cruciale nel corso dei secoli, diventando capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno degli Ostrogoti e dell’Esarcato Bizantino. Nonostante questo territorio abbia origini davvero antiche, in realtà è durante il dominio romano che la città ha conosciuto un periodo di grande sviluppo ed è diventata un importante porto e un centro militare strategico.
Nel 402 d.C., l’imperatore Onorio ha trasferito la capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna e ha dato così avvio per la città a un’era di splendore artistico e architettonico. Dopo la caduta dell’Impero Romano, Ravenna è stata capitale sia del Regno ostrogoto (493-540) sia dell’Esarcato bizantino (584-751) per poi passare sotto il controllo papale. Sia gli Ostrogoti che i Bizantini hanno lasciato un’impronta indelebile sulla città, arricchendola di siti e mosaici straordinari che ancora oggi attirano visitatori da tutto il mondo.
Nel Medioevo, Ravenna ha continuato a essere un importante centro politico e culturale, fino ad essere sottomessa prima alla Repubblica di Venezia e poi allo Stato Pontificio. Il suo prestigioso passato ora si riflette nel ricco patrimonio storico composto da straordinarie basiliche, battisteri e mausolei finemente decorati. Ravenna, però, non è solo storia e arte, è anche un luogo vivace e accogliente con tradizioni culinarie che comprendono cibi come i cappelletti in brodo, la piadina romagnola e i passatelli. Inoltre, la città soprattutto d’estate è una meta molto ambita da tutti coloro che amano trascorrere vacanze al mare all’insegna di relax, sole e divertimento.
Nonostante sia spesso estranea alle rotte turistiche tradizionali in Italia, Ravenna è una città dal grande fascino e dalla lunga storia che merita davvero di essere scoperta. Qui non solo si trova custodito un interessante patrimonio storico e architettonico che ha il suo culmine negli otto siti eletti Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO ma anche una ricca tradizione gastronomica e volendo ottime spiagge in cui rilassarsi.
I mosaici di Ravenna rappresentano uno dei più straordinari patrimoni artistici al mondo, con otto monumenti UNESCO che custodiscono preziosi capolavori paleocristiani e bizantini. Per apprezzare pienamente la loro bellezza, è consigliabile partecipare a un tour guidato con guide turistiche specializzate, disponibili in diverse lingue.
Le visite, della durata di circa 3 ore, includono solitamente la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Durante il percorso, le guide illustrano le tecniche musive, il simbolismo delle rappresentazioni e il contesto storico, permettendo di comprendere appieno il valore di questi capolavori. È consigliabile prenotare in anticipo, specialmente in alta stagione.
Cuore della città e per molti anche punto di partenza per scoprire Ravenna è Piazza del Popolo, realizzata verso la fine del XIII secolo per volontà della famiglia Da Polenta. Questa all’inizio era nota come Piazza del Comune e solo dopo la nascita della Repubblica italiana nel 1946 è diventata Piazza del Popolo.
Qui nel corso tempo sono stati costruiti numerosi edifici di grande importanza come palazzo Apostolico e il Palazzo Comunale, conosciuto oggi come il “Palazzo Merlato”. Durante il dominio veneziano sono state erette le due colonne ancora presenti che all’epoca erano sormontate dal Leone di San Marco ma poi con l’arrivo dello Stato Pontificio questo è stato sostituito dalle statue di Sant’Apollinare e San Vitale.
Uno dei siti più famosi di Ravenna che è parte del complesso “monumenti paleocristiani di Ravenna” dichiarati nel 1996 Patrimonio Unesco è senza dubbio la Basilica di San Vitale, un capolavoro dell’architettura bizantina. L’edificio religioso è stato costruito nel VI secolo per volere del vescovo Ecclesio nel luogo in cui in precedenza sorgeva il mausoleo di San Vitale ed è considerato una splendida testimonianza dell’arte paleocristiana. La Basilica di San Vitale presenta una pianta ottagonale con un nucleo centrale sormontato da una cupola finemente ornata. All’interno conquista per i suoi straordinari mosaici che decorano le pareti interne e la cupola con scene bibliche e figure di santi realizzati con grande maestria e cura dei dettagli.
Tra i più noti ci sono i ritratti dell’imperatore Giustiniano e dell’imperatrice Teodora eseguiti per testimoniare la potenza e la magnificenza dell’Impero Bizantino. Sul catino è presente il Cristo Pantocratore che da un lato tiene in mano il Rotolo dei sette sigilli mentre con l’altra porge la corona trionfale a San Vitale, a fianco è presente anche il proto-vescovo Ecclesio. Oltre ai celeberrimi mosaici, le decorazioni interne sono composte da marmi policromi e stucchi elegantemente rifiniti che lasciano tutti senza parole.
Vicino alla Basilica di San Vitale si trova il Mausoleo di Galla Placidia, un altro gioiello del V secolo che è il più antico tra gli otto monumenti paleocristiani di Ravenna dichiarati Patrimonio UNESCO. Questo piccolo ma meraviglioso capolavoro è stato voluto dall’imperatore Onorio che nel 402 aveva spostato la capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna. Il sovrano aveva dato ordine di costruire questo edificio come mausoleo dedicato alla sorella Galla Placidia che era stata imperatrice del regno prima di lui.
Esternamente il sito si presenta con una pianta a croce latina sormontata al centro da una grande cupola. La semplicità esterna dell’edificio contrasta con gli interni ben decorati con eleganti mosaici che ricoprono le pareti e il soffitto e rappresentano un’altra inestimabile testimonianza del patrimonio bizantino. A prevalere è il colore blu con i mosaici che raffigurano scene bibliche, santi e simboli religiosi, tra cui la famosa immagine del Buon Pastore che è uno degli esempi più eleganti dell’arte musiva antica.
Sempre nel V secolo è stato costruito anche il Battistero Neoniano dedicato al vescovo Neone (450 – 475 d.C.) che ha poi ultimato la sua costruzione rendendolo uno dei templi paleocristiani più sfarzosi. È detto anche Battistero degli Ortodossi, ovvero battistero dei fedeli che seguivano la dottrina cristiana in maniera più retta e conforme.
Come altri edifici sacri del tempo presenta una pianta ottagonale, un numero non casuale dato che l’otto secondo la numerologia del tempo indicava la resurrezione. All’esterno si nota un semplice rivestimento in laterizio con lesene, arcate e quattro piccoli absidi che però sono stati aggiunti in seguito nel X secolo.
Considerato uno dei battisteri cristiani meglio conservati in assoluto il Battistero Neoniano custodisce all’interno bellissimi mosaici che rappresentano il battesimo di Cristo alla presenza di apostoli e profeti. Anche le pareti sono state finemente decorate nel V secolo e vantano otto archi con una finestra centrale circondata da stucchi che rappresentano profeti e scene sia evangeliche sia dal Vecchio Testamento.
Inizialmente concepita nel VI secolo come cappella palatina, ovvero come cappella di corte, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo è stata poi rimaneggiata in epoca bizantina quando sono stati realizzati i mosaici nelle pareti della navata centrale. La Basilica, infatti, è stata realizzata a partire dal 505 per volere del re goto Teodorico come chiesa di culto ariano che all’epoca si contrapponeva al culto più ortodosso. Con la conquista della città da parte dei bizantini nel 540 l’imperatore Giustiniano ha disposto che tutti gli edifici legati all’arianesimo fossero dismessi o adibiti al culto cattolico ortodosso. In questo contesto la Basilica è stata riconsacrata a San Martino di Tours, considerato il santo difensore della fede cattolica e l’oppositore di ogni eresia.
Nel IX secolo, però, a causa delle numerose scorrerie piratesche sulla costa ravennate, le spoglie del protovescovo Sant’Apollinare, patrono della città, sono state trasferite dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe (fuori le mura) a quella di San Martino. La Basilica di San Martino, infatti, all’epoca si trovava all’interno delle mura ed era più facile proteggerla in caso di attacchi. Così da questo momento la Basilica è stata rinominata Sant’Apollinare Nuovo per distinguerla dalla più antica Sant’Apollinare in Classe. Esternamente presenta una facciata a salienti realizzata in laterizio con affiancato un campanile sempre in laterizio costruito tra i secoli IX e X; all’interno, invece, l’edificio religioso vanta tre navate con quella centrale che termina con un’abside diverse volte modificato e ricostruito nel corso del tempo.
Gli interni decorati con bellissimi mosaici riflettono i gusti e le modifiche eseguite nel tempo dal dominio ostrogoto a quello bizantino e la storia un po’ travagliata dell’edificio. Le opere musive, infatti, sono state realizzate in epoche diverse come si può notare dai diversi stili usati e dai cambiamenti realizzati. Nelle pareti si identificano tre fasce con la più alta che è quella meno manomessa e rappresenta con dovizia di particolari scene della vita di Cristo. In mezzo, invece, tra le finestre sono rappresentate figure di Santi e Profeti mentre nella fascia inferiore, la più grande e quella che ha subito più modifiche, è raffigurato il famoso Palazzo di Teodorico.
Costruito dal re ostrogoto Teodorico nel VI secolo come sua tomba personale, il Mausoleo di Teodorico è un monumento unico nel suo genere che differisce dagli altri dato che non presenta mosaici o decorazioni particolari ed è stato costruito in pietra d’Istria. Il mausoleo, a pianta centrale, all’interno è relativamente semplice ma vanta una copertura formata da un enorme unico monolite a forma di calotta realizzato in pietra Aurisina. Secondo una leggenda la vasca in porfido che si trova al secondo piano dell’edificio sarebbe il luogo dove l’Imperatore Teodorico è morto colpito da un fulmine.
Situata a pochi chilometri dal centro di Ravenna, la Basilica di Sant’Apollinare in Classe è un altro importante esempio di architettura paleocristiana costruita nel VI secolo e famosa per i suoi mosaici absidali. Questa Basilica è stata edificata per volere del vescovo Ursicino sul luogo del martirio di Sant’Apollinare, il primo vescovo di Ravenna, a cui è stata poi dedicata. La facciata che ha subito diversi rimaneggiamenti è molto semplice e sulla sinistra ospita un campanile del IX secolo, mentre gli interni vantano tre navate con copertura in capriate.
Le pareti sono abbastanza spoglie fatta eccezione per la zona absidale dove si trovano magnifici mosaici risalenti alla metà del VI secolo. Nella fascia superiore è ritratto un cielo stellato con al centro una croce sovrapposta dalla mano di Dio, che esce dalle nuvole, mentre ai lati ci sono le figure di Elia e Mosè. Nella parte inferiore c’è un verde prato con la figura di Sant’Apollinare in preghiera circondato da dodici agnelli bianchi che rappresentano i dodici apostoli.
Non lontano dal Battistero Neoniano sorge il Duomo di Ravenna che è stato edificato all’inizio del V secolo per volere del vescovo Orso ma poi è stato a più riprese rimaneggiato e più volte spogliato delle decorazioni. Quello che possiamo ammirare ora in stile barocco è frutto di lavori di ricostruzione eseguiti a metà Settecento su progetto dell’architetto Giovan Francesco Buonamici. All’esterno la facciata è semplice con un portico a tre arcate realizzato nel XVIII secolo e a sinistra la torre campanaria di forma cilindrica alta all’incirca 35 metri.
L’interno della cattedrale vanta una pianta a croce latina e tre navate delle quali una grande centrale e due laterali che ospitano cappelle finemente decorate. Nel braccio destro del transetto è presente la Cappella della Madonna del Sudore che è stata realizzata nel 1630 con le donazioni della popolazione ravennate che aveva fatto un voto alla Vergine per essere liberata dalla peste.
La Basilica di Santa Maria in Porto rappresenta una tappa interessante nel percorso turistico di Ravenna, facilmente raggiungibile dal centro storico con una breve passeggiata. È aperta ai visitatori tutti i giorni dalle 7:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 19:00, con ingresso gratuito.
L’edificio colpisce per la sua imponente facciata barocca e custodisce la celebre Madonna Greca, uno dei simboli più amati della città. La visita richiede circa 30 minuti e può essere combinata con altri monumenti della zona; i turisti apprezzano particolarmente il chiostro tranquillo e l’atmosfera raccolta, meno affollata rispetto ad altre attrazioni di Ravenna.
Ravenna è stata l’ultima dimora del grande poeta Dante Alighieri e ospita la sua tomba che non solo celebra la sua vita e le sue opere ma rappresenta anche un importante simbolo culturale e storico. La Tomba si trova nel centro storico di Ravenna in quella che è nota come “la Zona del Silenzio” ed è un’area dedicata al ricordo e alla contemplazione, non lontano dalla Basilica di San Francesco. Dante è morto, infatti, a Ravenna nel 1483 e all’epoca il cardinale Bernardo Bembo, prefetto della città, aveva fatto costruire un primo piccolo mausoleo per rendere omaggio al poeta. Tra il 1780 e il 1782 la tomba è stata completamente rifatta dall’architetto Camillo Morigia su incarico del cardinale Luigi Valenti Gonzaga seguendo uno stile neoclassico e conferendogli un aspetto austero ed elegante.
Le spoglie di Dante sono state a lungo protette dai Frati francescani che hanno impedito queste fossero rimandate a Firenze ma le hanno anche salvaguardate durante i periodi di guerra. La Tomba di Dante si presenta ora come un piccolo edificio a forma di tempietto con una facciata semplice e austera realizzata in pietra bianca e un arco a tutto sesto che incornicia l’ingresso. Sopra l’arco si trova una lapide che recita “Dantis Poetae Sepulcrum” (Tomba del poeta Dante). All’interno, la tomba è composta da un sarcofago di marmo, sul quale è incisa un’iscrizione in latino composta da Bernardo Bembo che elogia le virtù del poeta, e da un bassorilievo di Pietro Lombardo che rappresenta Dante immerso nei suoi pensieri. L’ambiente interno è illuminato da una lampada votiva, donata dalla città di Firenze che a lungo ha richiesto il rientro delle spoglie del Sommo Poeta.
La Domus dei Tappeti di Pietra è un sito archeologico scoperto negli anni Novanta nel centro di Ravenna circa tre metri sotto il livello della chiesa settecentesca di Santa Eufemia. Il nome deriva dal fatto che si tratta di una residenza privata romana del IV-V secolo i cui pavimenti sono decorati con splendidi mosaici policromi che rappresentano scene mitologiche e motivi geometrici. I mosaici più famosi riportati alla luce quasi interamente raffigurano la Danza dei Geni delle Quattro Stagioni e il Buon Pastore.
Dopo aver visitato i siti culturali più interessanti della città ci si può ritagliare del tempo all’insegna del divertimento raggiungendo Mirabilandia, uno dei parchi giochi più famosi e frequentati d’Italia.
Mirabilandia, infatti, sorge in località Savio a pochi chilometri dal centro storico di Ravenna e si estende su una superficie di circa 850.000 metri quadrati che comprendono sia il parco a tema principale che il parco acquatico Mirabeach. All’interno del Parco ci sono diverse aree tematiche, ognuna con una differente ambientazione e numerose attrazioni per tutte le età, e vengono realizzati anche spettacoli e intrattenimento dal vivo.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Le visite guidate a Ravenna offrono diversi itinerari per scoprire il patrimonio UNESCO della città. I tour, disponibili in più lingue e prenotabili online, durano in media 3 ore e includono i principali monumenti bizantini. Guide esperte accompagnano i visitatori illustrando storia, arte e simbologia dei mosaici paleocristiani.
Ravenna è una cittadina affacciata sul Mar Adriatico e vanta ben 35 km di costa dove sorgono un grande porto e ben nove località balneari che hanno più volte ricevuto il titolo della Bandiera Blu. Lungo il litorale si trovano aree di spiaggia libera ma anche oltre 200 stabilimenti balneari dotati di tutti i servizi, aree gioco per bambini e numerosi ristoranti.
Le spiagge, note anche come lidi, si distinguono tra quelle a nord del porto che sono Casal Borsetti, Marina Romea e Porto Corsini, e quelle a sud che sono Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio. Gli arenili sono tutti di sabbia soffice e dorata, le acque sono limpide e cristalline, inoltre è facile praticare sport e attività sia in spiaggia sia in mare.
La spiaggia più famosa e più frequentata è senza dubbio Marina di Ravenna che è quella più vicina al centro e vanta un’organizzazione turistica di alto livello che richiama moltissimi turisti dall’Italia e dall’estero. Se di giorno la spiaggia di Marina è luogo di relax e bagni in mare, la sera questa zona è perfetta per chi ama la vita serale con numerosi locali, discoteche e concerti.
Ravenna offre una vasta gamma di opzioni di alloggio adatte a tutte le esigenze e a tutti i budget. Per un soggiorno all’insegna della cultura il centro storico è sicuramente la zona più comoda per soggiornare, in quanto permette di avere a portata di mano la maggior parte delle attrazioni turistiche, i principali punti di interesse ma anche numerosi bar e ristoranti. Qui si trovano numerosi alberghi di fascia alta e boutique hotel affiancati da B&B e appartamenti che sono soluzioni più economiche ma accoglienti e pratiche.
In estate, invece, per un soggiorno all’insegna di mare e relax è preferibile scegliere una delle strutture lungo la costa dove si trovano moltissime sistemazioni fronte mare con facile accesso alle spiagge. Qui sono presenti numerosi hotel, resort tutto incluso ma anche campeggi per chi ama stare immerso nel verde della natura. In zona si trovano anche diversi appartamenti e case vacanza che sono l’ideale per chi ricerca maggiore libertà, autonomia e privacy.
Ravenna è ben collegata alle principali città dell’Emilia-Romagna e del resto d’Italia grazie a una rete efficiente di trasporti. In macchina Ravenna è facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza con importanti autostrade come la A14 Adriatica che collega la città con Bologna a nord e con Rimini a sud. Da Bologna, infatti, si può raggiungere Ravenna in auto in circa sessanta minuti mentre da Rimini il tempo di viaggio è di circa 50 minuti. Inoltre, la SS16 Adriatica collega Ravenna con Ferrara e Venezia, offrendo un’opzione panoramica per chi preferisce viaggiare lungo la costa, mentre la Strada statale 3 bis Tiberina collega Ravenna a Orte.
La stazione ferroviaria di Ravenna è ben collegata con le principali città dell’Emilia-Romagna e del nord Italia, come Bologna che dista circa un’ora e mezza ma anche Ferrara e Rimini distanti meno di due ore in treno. Inoltre, la stazione di Ravenna è servita da treni regionali che collegano la città con diverse località costiere dell’Adriatico.
L’aeroporto più vicino a Ravenna è lo scalo Federico Fellini di Rimini che dista circa 70 km da Ravenna e offre collegamenti con diverse città europee. Un’altra opzione è l’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi, situato a circa 80 km, da dove partono numerosi voli nazionali e internazionali.
Che tempo fa a Ravenna? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Ravenna nei prossimi giorni.
Ravenna con la sua lunga storia e i suoi splendidi siti Patrimonio UNESCO non è solo la città più grande della Romagna ma anche il secondo comune italiano per estensione dopo Roma. La città sorge in una posizione strategica tra Bologna distante 80 km e Rimini distante 70 km.